Tutto quello che si ammira in un uomo è spesso rimproverato a una donna. Se il primo viene premiato quando ostenta consapevolezza, autostima e, qualche volta, aggressività, la donna, al contrario, deve fare attenzione a quello che fa.
Se mira a ricoprire ruoli di direzione e incarichi di responsabilità, è meglio che valuti con grande cautela quando e come mostrare la parte più assertiva della sua personalità.
Nonostante la crescente presenza delle donne nel mondo del lavoro, le statistiche mostrano come siano ancora penalizzate se si guarda alla loro presenza nei ruoli apicali dell’azienda. Se è vero che le ragioni sono molte, non si può fare a meno di pensare anche a spiegazioni riconducibili alla sfera comportamentale.
Spesso, le donne più penalizzate in termini di carriera, sono proprio quelle dai tratti comportamentali più tipicamente maschili e questo perché chi deve decidere il loro destino aziendale ritiene questi atteggiamenti incongrui con lo stereotipo femminile.
Seppure le donne con tratti mascolini siano considerate più competenti delle altre, esse sono viste come meno socialmente adatte. Le donne si ritrovano a fare i conti con il paradosso che tenere atteggiamenti tipicamente vincenti per il manager è sanzionato se questi atteggiamenti sono messi in atto da loro.
E’ anche vero che le donne assertive, se sono capaci di modulare gli atteggiamenti più mascolini, sono quelle che riescono più di tutte le altre a salire la gerarchia aziendale.