Buone notizie per i lavoratori italiani. Si inverte, inaspettatamente, la dinamica delle assunzioni di personale nel panorama internazionale.
Nel prossimo futuro si prevede che saranno principalmente le aziende cinesi ed indiane a offrire nuovi posti di lavoro in Nord America e in Europa occidentale.
Si tratta della nuova tendenza emersa dallo studio IBM Global Chief Human Resource Officer 2010, intitolato “Working Beyond Borders” (Lavorare al di là delle frontiere), condotto dall’IBM Institute for Business Value.
Sono stati intervistati più di 700 direttori delle risorse umane di aziende appartenenti a 31 settori diversi di 61 Paesi. Lo studio ha rivelato che circa il 45% delle aziende indiane prevede di aumentare il proprio organico in Nord America e in Europa occidentale; mentre il 33% delle aziende cinesi prevede di accrescere l’organico in Nord America e il 14% nell’Europa occidentale.
Come ha spiegato Denis Brousseau, vicepresidente Organization and People, IBM Global Business Services, la strategia alla base degli investimenti relativi alla forza lavoro sta cambiando: “Lo spostamento verso strategie guidate dalla crescita richiederà alle aziende di re-indirizzare la propria forza lavoro in aree in grado di fornire le maggiori opportunità, non solo i minori costi”.
Che sia il caso di mettersi a studiare il cinese? Minori problemi per le aziende indiane dove, diversamente da quelle italiane, parlano tutti molto bene l’inglese.