In che modo le imprese decidono le assunzioni dei giovani laureati? Compiere gli studi in un ateneo ben posizionato nel ranking internazionale non sembra essere decisivo, almeno non per i datori di lavoro europei.
I manager, oggi, guardano soprattutto ai candidati che hanno già un po’ di esperienza piuttosto che a quelli che arrivano dagli atenei più importanti.
E’ il bisogno di integrare sin da subito le risorse, senza perdere un solo istante, che spinge le aziende verso i laureati con esperienza.
Seppure, in Italia, tra i disoccupati ci siano soprattutto diplomati, i giovani laureati sono spesso obbligati ad aspettare a lungo prima di accedere al mondo del lavoro e lo strumento per accedervi non sembra essere quello di provenire da una facoltà inserita nei ranking.
La gran parte dei datori di lavoro al momento d’assumere un laureato, non guarda con grande attenzione al nome dell’ateneo di provenienza.
L’esperienza è il plus che tutti i datori cercano tra le qualità del giovane neolaureato, un paradosso vissuto da molti giovani in occasione dei numerosi colloqui a cui vengono costretti, dove viene loro spiegato che chi vuole iniziare a lavorare deve aver già lavorato.
I tirocini, nazionali e internazionali (stage), rappresentano un’utile opportunità, per i giovani laureati, per affacciarsi al mondo del lavoro
Per la maggioranza dei manager europei, le caratteristiche che dovranno avere i laureati nei prossimi anni, saranno la conoscenza specifica nel settore in cui opera l’impresa, la capacità di comunicare, la capacità di lavorare in gruppo e le capacità di analisi e di risoluzione dei problemi.