A seguito della crescita esponenziale dei reati finanziari e dei reati di contraffazione e di pirateria commerciale, che stanno colpendo pesantemente le aziende italiane, cresce la richiesta di professionisti specializzati nell’attività di indagine e prevenzione, i cosiddetti manager antifrode (in inglese: fraud auditor).
La crescita di questi reati è stata determinata anche dalla crescita del web, con hacker sempre più determinati alla caccia di segreti aziendali e collaboratori troppo loquaci, sui social network, riguardo l’attività dell’impresa in cui lavorano.
Tra il 2000 e il 2008, infatti, le condanne relative a questi reati sono cresciute del 164%, come di recente misurato dal “Laboratorio frodi”, una nuova collaborazione tra Sda Bocconi e PricewaterhouseCoopers.
Dall’indagine risulta, in particolare, che i reati fallimentari rappresentano il 40% delle condanne, seguiti dall’appropriazione indebita con il 21%, le frodi contabili ed extracontabili con il 4% e i fenomeni corruttivi con il 7%.
Secondo Pogliani, docente del corso universitario “Forensic accounting, frauds and litigation” della Bocconi, questi nuovi professionisti “devono avere una preparazione a tutto campo in materie giuridiche, contabili, organizzative, criminologiche ed informatiche”.
Si tratta di figure professionali estremamente complesse e difficili da reperire sul mercato italiano. Le aziende che non hanno ancora un professionista interno, possono rivolgersi a società di consulenza specializzate. Tra i principali clienti di queste società possiamo trovare procure della repubblica così come studi legali.