Scende ai minimi storici la quota dei giovani che entrano in azienda con un contratto a tempo indeterminato.
Al termine della selezione, a quasi il quaranta per cento dei giovani capita di vedersi offerto un tirocinio o al più un contratto a tempo determinato. Questo è quanto emerge dall’indagine di Gidp, l’associazione dei responsabili delle risorse umane.
A seguito dell’introduzione, avvenuta negli ultimi anni, di norme che hanno favorito forme atipiche di lavoro, il contratto a tempo indeterminato sembra diventare sempre più raro come prima opportunità d’impiego.
Secondo i dati dell’indagine, buona parte delle selezioni viene chiusa in meno di un mese e questo perché, in periodo di crisi, per un datore di lavoro non è difficile ottenere un numero elevato di candidature. Quasi un’azienda su dieci impiega meno di quindici giorni.
Uno dei bacini cui attingono più frequentemente le imprese sono gli uffici di placement universitari, così com’ è in forte crescita il ricorso ai siti internet specializzati nella pubblicazioni di annunci e recruiting.
Più della metà delle imprese ricerca laureati in ingegneria o economia, seguono informatica e giurisprudenza.
Tra i requisiti più richiesti, troviamo la conoscenza delle lingue straniere e la disponibilità alla mobilità territoriale, mentre tra gli aspetti di natura psicologica sembra avere un peso rilevante la motivazione. Importante anche la rapidità con cui si raggiunge il titolo di laurea.
Le funzioni aziendali più richieste sono soprattutto nell’area dell’amministrazione, finanza e controllo, seguono il commerciale, la progettazione e il marketing.