Il telelavoro è una modalità di lavoro a distanza in cui si impiegano infrastrutture tecnologiche ed informatiche di telecomunicazione e che si svolge in un luogo diverso dai locali aziendali.
Sono in molti a ritenere che il telelavoro sia la forma di lavoro del futuro anche se per il momento il numero di occupati con questa modalità si mantiene basso.
Con l’Accordo Interconfederale del 16/07/02 è stata recepito in Italia l’accordo quadro europeo sul telelavoro. L’accordo quadro rimanda ai contratti collettivi di settore per la definizione delle norme di dettaglio.
Il principio fondamentale che disciplina il telelavoro è la volontarietà che preuppone uno specifico accordo tra le parti. Una volta stabilito questo accordo, al dipendente è assicurato che non vi siano sostanziali differenze tra il lavoro “tradizionale” e quello a distanza.
Tra i diritti riconosciuti in maniera esplicita vi sono quello all’attività sindacale, all’accesso alla formazione e alla riservatezza.
Sono previste, inoltre, delle agevolazioni per contrastare l’isolamento del dipendente che lavora a casa e favorire la comunicazione, al pari dei suoi colleghi presenti nei locali dell’azienda.
L’accordo quadro pone a carico del datore di lavoro i costi di fornitura, installazione, manutenzione e riparazione degli strumenti informatici e telematici necessari allo svolgimento del lavoro.
Il telelavoratore è libero di gestire autonomamente il suo tempo di lavoro, fermo restando che i carichi di lavoro assegnati devono essere equivalenti ai colleghi che sono in ufficio.