Negli ultimi anni si è molto parlato dei flussi migratori verso il nostro Paese, considerandoli un problema o addirittura una piaga sociale.
Dal rapporto Del Ministero del Lavoro pubblicato lo scorso 24 febbraio su” l’immigrazione nei prossimi dieci anni in Italia”, emerge che i lavoratori stranieri rappresenteranno una risorsa fondamentale per lo sviluppo economico italiano.
Nonostante sia prevista, infatti, una diminuzione della popolazione italiana in età attiva, il numero degli occupati crescerebbe, arrivando a circa 24 milioni nel 2020.
Questa tendenza evidenzia come nei prossimi dieci anni avremmo bisogno di circa due milioni di lavoratori stranieri per sostenere il mercato del lavoro italiano.
Allo stato dei fatti, si tratta di un processo ineluttabile e contrasta con la convinzione di quanti continuano a vedere negli immigrati una minaccia per l’ordine sociale, invece che una preziosa risorsa di cui il nostro apparato economico non potrà fare a meno.
I lavoratori stranieri presentano, peraltro, un’elevata possibilità di impiego, sia a causa dell’alta disponibilità ad accettare, di buon grado, lavori meno qualificati sia per la forte concentrazione nelle classi di età centrali.
Una seria politica di accoglienza e integrazione si propone come l’unica strategia possibile per il futuro ed è importante che il governo guardi a questi dati con realismo.