In Europa si sta diffondendo sempre di più lo studio della calligrafia nell’ambito della selezione del personale, soprattutto nei ruoli manageriali.
In tempi di crisi non si può sbagliare nella scelta delle posizioni chiave e per questo, oltre ai colloqui e ai test, si sta diffondendo l’analisi grafologica e psicologica per valutare le caratteristiche dei candidati.
Anche in Italia l’uso dell’esame grafologico si sta diffondendo, sebbene in ritardo rispetto a paesi come la Francia, dove oltre il 90% delle aziende sembra ne faccia uso.
Secondo i sostenitori di questo metodo, con l’analisi della scrittura è possibile ridurre l’errore nel processo di selezione, potendo capire meglio le potenzialità dello scrivente.
Sono soprattutto le società di selezione a proporre il test alle aziende, per valutare i punti di forza e di debolezza dei candidati.
I test grafologici si affiancano ai più tradizionali test comportamentali da sempre utilizzati dalle società di selezione del personale. Spesso si tratta di test a domanda multipla come l’MBTI o il Big Five Questionnaire, che servono a valutare, l’estroversione, la gradevolezza, la coscienziosità, l’apertura mentale, l’empatia, la capacità di leadership, la capacità di gestire lo stress, la capacità di lavorare in autonomia o in gruppo e altre caratteristiche ritenute importanti per la valutazione del candidato.