Secondo un’indagine internazionale della società di recruitment Robert Half, essere scortesi con chi vi accoglie in azienda può costare l’assunzione. Come si dice: spesso la prima impressione è quella che conta.
In un colloquio di lavoro, infatti, spesso non sono i selezionatori i primi a passare al vaglio i candidati; prima di loro ci sono segretarie e assistenti e il loro parere non è da sottovalutare. Secondo i risultati dell’indagine, ben il 61% dei selezionatori chiede un parere sui candidati ai propri assistenti. Come spiega Carlo Caporale, Associate Director di Robert Half “L’assistente è tra le persone di fiducia del manager e il suo parere consente spesso di cogliere aspetti caratteriali e relazionali del candidato che possono non emergere durante il colloquio”.
Secondo il manuale del perfetto candidato stilato da Robert Half, ci sono alcune regole fondamentali da tener presenti in un colloquio.
Si parte prima di tutto dalla puntualità. Arrivare in ritardo a un colloquio è imperdonabile.
Durante il colloquio è importante trasmettere un’immagine veritiera di se stessi evitando di inventarsi competenze che non si hanno. Secondo l’indagine, il 54% degli italiani gonfia il proprio curriculum, soprattutto quando si parla delle conoscenze linguistiche e informatiche.
Meglio evitare di parlare troppo per colmare i vuoti fra una domanda e l’altra.
Quando il colloquio è con più persone non bisogna spazientirsi se capita di dover rispondere più volte alle stesse domande.
Una volta concluso il colloquio è buona norma ringraziare i selezionatori per la disponibilità, anche con una semplice e-mail, approfittando dell’occasione per spiegare ancora una volta perché si è adatti a quel posto di lavoro.