Solo un’azienda italiana su cento, assegna un incarico da dirigente a una persona che non ha ancora compiuto i 35 anni. Questo è il risultato dell’indagine realizzata con il coordinamento di Gidp, l’associazione di direttori del personale, pubblicata nella Grande Guida Lavoro-Career Book.
La fascia d’età che i responsabili delle imprese ritengono ideale per dare una dirigenza è quella compresa tra 40 e 45 anni. Nel 34 per cento dei casi la nomina di dirigente viene data intorno ai 40 anni, un altro venti per cento tra 41 e 45 anni. Solo il 6,5 per cento dei responsabili delle risorse umane puntano su una persona che ha 46 anni o di più. Sotto i 35 anni solo nell’uno per cento dei casi.
“Una volta la dirigenza veniva attribuita tra i 36 e i 38 anni – racconta Paolo Citterio, presidente e fondatore dell’Associazione Direttori Risorse Umane Gidp/Hrda – ora i costi sono saliti molto e c’è una parsimonia nell’attribuzione della dirigenza.”
Sempre più spesso, invece di un dirigente, in azienda si preferisce usare un quadro che costa la metà di un dirigente. In Italia, le figure dirigenziali percepiscono, in media, uno stipendio annuo pari a circa 96 mila euro, mentre un impiegato si accontenta di 23.420 euro e un quadro può arrivare, al massimo, a 50 mila euro l’anno.