In “Abbabusiness”, di Andrea Notarnicola e Giampaolo Colletti (Edizioni Libreria Croce), gli autori spiegano come “In questa fase di crisi economica la capacità di cambiare è fondamentale per molte aziende, e l’attitudine al cambiamento è tipica di molte persone gay o lesbiche, proprio per il loro vissuto personale. La situazione che ne deriva sul posto di lavoro è quello che chiamiamo Abbabusiness (dal nome della celebre band svedese), una cultura d’impresa molto particolare”.
Secondo lo studioso Kirk Snyder, il motivo per cui le aziende cominciano ad assumere come manager persone di tutti gli orientamenti sessuali è il “quoziente G”, ovverosia un atteggiamento personale nella gestione dei progetti e delle persone che permette di arrivare a risultati originali. “Questo non significa che gli omosessuali siano più bravi, ma una persona che trova il coraggio di fare outing è anche più disponibile a rischiare sul lavoro”.
Anche circostanze che in sé non sarebbero positive, come l’impossibilità di avere dei figli, sul lavoro possono diventare dei vantaggi. “Fra i manager spediti dalle imprese in Cina la componente omosessuale è sempre stata molto forte, così come in tutti i settori ‘internazionali’. Il motivo? Molti non hanno una famiglia da portare con sé, o comunque si tratta di famiglie nomadi e molto più semplici da ‘spostare’”.