Sono in molti di questi tempi a praticare il “jobbing”, ovvero l’inseguimento costante di un posto di lavoro passando da un impiego all’altro.
“Jobbing” di Antonio Incorvaia e Alessandro Rimassa (Sperling & Kupfer) è anche una guida alle cento professioni più nuove e richieste dal mercato. Per ciascuna professione gli autori hanno tracciato una descrizione, comprensiva della formazione richiesta e della tendenza di mercato.
Tra le figure su cui puntare per il futuro troviamo: il community manager, il buyer, l’industrial designer e l’interior designer. Molto richiesti anche gli event manager e gli head hunter.
Fra le nuove professioni meritano una particolare attenzione quelle legate all’ambiente. “In teoria ecolabeller ed ecomanager dovrebbero già essere molto richiesti, perché alcune certificazioni ambientali sono obbligatorie nella Ue: l’Italia però è indietro nell’applicazione delle direttive di Bruxelles. L’elezione di Barack Obama e la sue politiche ambientaliste potrebbero dare la svolta decisiva al settore”.
Leggendo “Jobbing” si capisce anche come funziona la ricerca del lavoro in Italia. “Purtroppo nel nostro paese questa ricerca non è quasi mai alla luce del sole: chi ha un lavoro da offrire passa da canali confidenziali, amicizie, conoscenze, e non rende mai pubblica la sua ricerca. Il sistema lavoro non favorisce i migliori ma i più intraprendenti. Peccato che l’intraprendenza non sia l’unica dote necessaria per lavorare bene”.
“Se dovessi puntare su una professione – spiega Rimassa – non avrei dubbi: il wedding planner. L’Italia è un paese fatto di piccole città di provincia, fortemente legate alle tradizioni. Il wedding planner permetterebbe di non rinunciare alla cerimonia e allo stesso tempo di risparmiare: io vedo un boom per questa professione nei prossimi cinque anni, i segnali ci sono già”.