La Commissione bilancio del Senato approva l’emendamento della maggioranza all’art. 8 della Manovra. Secondo l’emendamento, le intese sottoscritte a livello aziendale o territoriale potranno derogare ai contratti ed alle norme nazionali sul lavoro comprese quelle sui licenziamenti. Questo significa che anche le aziende con più di 15 dipendenti potranno ricorrere più facilmente ai licenziamenti senza giusta causa , potendo utilizzare misure di indennizzo alternative al reintegro del lavoratore, se ci sarà l’intesa con i sindacati maggioritari in azienda.
Il provvedimento stabilisce che, “fermo restando il rispetto della Costituzione, nonché i vincoli derivanti dalle normative comunitarie e dalle convenzioni internazionali sul lavoro”, le specifiche intese aziendali e territoriali “operano anche in deroga alle disposizioni di legge” ed alle “relative regolamentazioni contenute nei contratti collettivi nazionali di lavoro”.
Restano escluse dalla contrattazione aziendale alcune materie a tutela di interessi superiori. Non si potranno fare accordi locali su “il licenziamento della lavoratrice in concomitanza del matrimonio, il licenziamento della lavoratrice dall’inizio del periodo di gravidanza fino al termine dei periodi di interdizione al lavoro, nonché fino ad un anno di età del bambino, il licenziamento causato dalla domanda o dalla fruizione del congedo parentale e per la malattia del bambino da parte della lavoratrice o del lavoratore ed il licenziamento in caso di adozione o affidamento”.
La modifica all’articolo 8 del decreto stabilisce che possono sottoscrivere le intese o le “associazioni dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale o territoriale”, ovvero le “loro rappresentanze sindacali operanti in aziende”. Le intese è previsto che abbiano “efficacia per tutti i lavoratori, a condizione di essere sottoscritte sulla base di un criterio maggioritario relativo alla presenze sindacali”.