Il contributo minimo soggettivo obbligatorio per gli iscritti alla CNAPDC passerà dal 10 al 12%, ma il suo incremento sarà graduale (avverrà in tre anni) ed entrerà in vigore solo dopo la conferma del mantenimento sine die del contributo integrativo al 4%, da utilizzare sui montanti individuali.
L’incremento del contributo integrativo garantirà la possibilità di riconoscere, sui montanti pensionistici degli iscritti, importi superiori rispetto a quelli effettivamente versati. Una premialità che, nel nome del principio di equità intergenerazionale, crescerà a seconda del numero di anni che l’iscritto vanta nel sistema contributivo.
Soddisfatto il Presidente della Cassa dottori commercialisti, Walter Anedda, secondo cui la riforma servirà a migliorare l’adeguatezza delle prestazioni: “Questa delibera – ha spiegato – permette di aggiungere un altro tassello al progetto di riforma che la Cassa ha avviato nel 2004. I positivi risultati delle cadenzate verifiche di sostenibilità finanziaria del sistema, infatti, hanno consentito, oggi, di approvare una serie di misure che permettono di rafforzare l’equilibrio finanziario dell’ente e, allo stesso tempo, di incrementare il livello delle pensioni calcolate con il metodo contributivo. Il meccanismo proposto ha una forte connotazione solidaristica e di equità intergenerazionale a vantaggio dei più giovani, dato che il beneficio previsto si incrementa al crescere della quota di pensione calcolata con il metodo contributivo”.